La
Famiglia Allegrini è protagonista della storia di Fumane e della
Valpolicella Classica fin dal XVI secolo e, da allora, tramanda la cultura della vite e del vino.
L’Azienda, annoverata tra le famiglie di proprietari terrieri più importanti, visse una profonda trasformazione a partire dagli anni Sessanta del Novecento con Giovanni Allegrini. Riconosciuto come uno dei maggiori artefici della rinascita della Valpolicella, Giovanni perfezionò l’
arte della vinificazione, agendo con rigore nella selezione delle uve e introducendo alcune importanti innovazioni in ambito viticolo ed enologico.
L’eredità aziendale è passata nelle mani delle nuove generazioni: i figli Marilisa e Franco, insieme alla nipote Silvia, figlia di Walter.
La Valpolicella, una delle aree più prestigiose del panorama enologico italiano, è stata terra dedita alla
viticoltura sin dall’antichità, come conferma l’etimologia del suo stesso nome: “val polis cellae” significa, infatti, “la valle delle molte cantine”. È situata nel Veneto occidentale, tra Verona e il Lago di Garda, delimitata, a nord, dai Monti Lessini.
L’area denominata
Valpolicella Classica, la più vocata alla produzione di vini di grande qualità e prestigio grazie alla sua prevalente ubicazione collinare, è racchiusa in 5 comuni: Sant’Ambrogio, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano e Negrar. La natura del terreno è prevalentemente calcarea e, dal punto di vista geologico, gli studiosi ritengono che risalga al Giurassico e al Cretaceo. Il clima è generalmente mite e temperato con precipitazioni che si aggirano tra i 900 e 1100 mm d’acqua annui. Il territorio è ricco di
storia e di
cultura: chi lo visita può facilmente incontrare antiche pievi, ville rinascimentali e importanti esempi di architettura rurale
Un percorso nel rispetto della natura
Dal 2017 Allegrini rinnova la certificazione Biodiversity Friend, che riconosce l’attenzione non solo alle viti ma anche agli animali e agli insetti che popolano le campagne e al loro habitat naturale. Il 2019 è stato invece l’anno di Equalitas, certificazione di sostenibilità della filiera per quanto riguarda ambiente, società, economia, e che coinvolge anche l’intera rete di fornitori. Con il 2021 è stato avviato un monitoraggio costante sul consumo di acqua nei vigneti e un percorso di tracciabilità dell’impronta carbonica, che quantifica le emissioni di Co2 con l’obiettivo di razionalizzarle ed eventualmente neutralizzarle con altre operazioni agronomiche.
Allegrini vuole essere custode dei territori in cui opera. Dal 2017 rinnova la certificazione Biodiversity Friend per salvaguardare gli animali e gli insetti che popolano le campagne; oltre a Equalitas, la certificazione di sostenibilità della filiera che coinvolge anche la rete di fornitori.Inoltre adotta sistemi di prevenzione in difesa della pianta, utilizza prodotti chimici di ultima generazione a bassissimo impatto ambientale, ha da tempo abbandonato l’utilizzo di diserbanti e defoglianti, si serve già oggi di macchinari che consumano poca acqua. Tutte queste operazioni trovano una sintesi nella redazione di un bilancio annuale di sostenibilità.