Riepilogo carrello
Il tuo carrello è vuoto
Prodotti nel carrello: 0
Totale prodotti: € 0,00
Chissà che sapore aveva un Franciacorta più di mille anni fa. Sicuramente era già molto apprezzato, lo dimostrano alcune antiche carte che risalgono all’VIII secolo d.c. quando nella potente abbazia femminile di Santa Giulia da Brescia veniva prodotto il miglior vino della comunità dei benedettini.
Pochi luoghi in Europa hanno una così ricca collezione di testimonianze in cui il vino ha accompagnato l’uomo attraverso i secoli.
Persino le nostre amate “bollicine” hanno origini antiche. È certo che già nel XIII secolo si producessero dei pregiati vini bianchi effervescenti destinati a un pubblico esigente.
2 - INCONTRI
Un uomo innamorato dei propri vigneti incontra un giovane esperto e visionario. Poi c’è una domanda, un attimo di silenzio, ed ecco che si aprono le porte di una nuova era.
Berlucchi accettò questa proposta di Franco Ziliani, e ai due pionieri si unì l’amico Giorgio Lanciani. La sfida ebbe inizio e, dopo alcune annate meno fortunate, nel 1961 furono sigillate tremila bottiglie di Pinot di Franciacorta. Stappate l’anno dopo, si rivelano ottime.
3 SIAMO FATTI COME I NOSTRI FRANCIACORTA, OGNUNO A MODO SUO.
È difficile descrivere l’unicità di un Franciacorta senza conoscere l’eclettico Franco Ziliani, l’enologo che insieme al nobile e raffinato Guido Berlucchi ha cambiato il destino di un’intera regione, facendone una delle zone più pregiate per gli spumanti Metodo classico nel mondo.
Ad aggiungere un tocco di creatività contemporanea alla conduzione dell’azienda, oggi al suo fianco ci sono i suoi tre figli: Cristina, Arturo e Paolo. Sono loro ad aver lanciato le linee ’61, Berlucchi ’61 Nature e Palazzo Lana Riserva. Ma soprattutto, grazie a loro l’azienda oggi si volge alla totale sostenibilità.
E poi ci sono tutte le persone che abitano e lavorano con noi nella Franciacorta. Sono gli amici e i collaboratori che hanno creduto sin dal primo giorno in questo progetto, e con i quali oggi condividiamo un prodotto unico, eccezionale. Riconoscibile.
4 PALAZZO LANA VI DÀ IL BENVENUTO. ISPIRATEVI CON NOI.
Palazzo Lana: senza le sue sale oggi non ci sarebbe un Franciacorta da gustare. In particolare la sfavillante sala del caminadù con il grande camino in marmo di Botticino dove Guido Berlucchi e Franco Ziliani si incontrarono per la prima volta. Qui è dove tutto ebbe inizio.
Se avrete la curiosità di visitare il palazzo durante un evento culturale o una visita guidata vi accorgerete di quanto sia potente l’aura emanata dalle sue antiche mura.
Fu edificato nel Cinquecento sulle strutture medioevali dalla famiglia Lana de’ Terzi, nobile casata da cui discendeva Guido Berlucchi e raggiunse la fisionomia attuale nel Seicento. Mostra una sovrapposizione di stili architettonici diversi e perfettamente amalgamati e al suo interno si possono ammirare opere d’arte uniche, come il dipinto di Caterina Cornaro, regina di Cipro e mecenate delle arti, il cui ritratto risale al 1495 quando fu ospite a palazzo.
5 I VIGNETI BERLUCCHI: POCHI GRAPPOLI, MA BUONI.
Certificati biologici dal 2016, i vigneti Berlucchi rappresentano lo stato dell’arte della viticoltura in Franciacorta. Sono così speciali perché abbiamo una filosofia produttiva che abbraccia i principi interconnessi di qualità e sostenibilità. Per questo scegliamo di produrre meno ma meglio.
La tecnologia ci viene in aiuto. Per esempio con il progetto Mille1Vigna i vigneti sono stati analizzati e classificati per associare il carattere di ogni vino al diverso tipo di terreno. Oppure grazie alla mappatura aerea a infrarossi siamo riusciti a valutare la fertilità delle diverse aree della vigna, scaglionando la vendemmia e fertilizzando solo se necessario.
L’analisi della biodiversità del suolo Biopass ci ha confermato che siamo sulla strada giusta: i nostri terreni sono sani e pieni di vita.
6 DAL PRIMO BRINDISI, NON CI SIAMO MAI SEPARATI.
Come i nostri vini spumanti, la Franciacorta è un territorio unico. A renderlo così speciale è un mix di doti naturali unito a un saper fare che si tramanda da secoli.
Parliamo di un luogo dove la cultura enologica risale all’epoca longobarda (VIII secolo d.C.). E non è un caso che i nostri avi abbiano scelto queste colline per produrre i loro vini. Il suolo morenico, il microclima reso mite dalla vicinanza del lago d’Iseo e le brezze fresche della Val Camonica creano condizioni uniche per la coltivazione della vite.