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Suo figlio, Albert, ha poco interesse per la coltivazione della vite. È Charbonnier ad Avize. Sua moglie, la mia carissima nonna Germaine, gestisce un caffè, quello che oggi chiameremmo un minimarket e che si trovava ancora ovunque nei villaggi dopo la seconda guerra.
Negli anni '60 Albert e mio padre Claude rilevarono la coltivazione della vite. Ma non sono produttori di Champagne. Vendono le loro uve alla vendemmia.
Nel 1970 la crisi economica portò al crollo dei prezzi dell'uva. Incapace di trovare un acquirente per le sue uve, papà diventa quindi vendemmiatore .
Ha poi sviluppato una vera e propria passione per lo champagne e la sua produzione, che lo ispira ancora oggi. Ha rinunciato molto presto a filtrazioni e chiarificazioni che “spogliano” i vini.
Nel 1981, ha iniziato la sua collezione di annate Blanc de Blancs d'Avize. Oggi non manca una sola annata.
Nel 2006, dopo un'esperienza arricchente come ingegnere di imballaggi e acquirente nel settore agroalimentare, mi sono unito a lui, orgoglioso di perpetuare una tradizione di autenticità e artigianalità.