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Mastroberardino

LA STORIA DI MASTROBERARDINO

La tradizione costituisce un valore nella misura in cui rappresenta un vincolo di coerenza, di credibilità rispetto alle decisioni che volta a volta vengono assunte.

La famiglia Mastroberardino vive il contesto socioculturale vitivinicolo da oltre due secoli, in base alle più attendibili ricostruzioni storiche.

Le prime tracce della presenza in Irpinia risalgono al catasto borbonico, a metà del Settecento, epoca in cui la famiglia elesse il villaggio di Atripalda a proprio quartier generale, ove sono tuttora situate le antiche cantine, e di lì ebbe origine a una discendenza che legò indissolubilmente le proprie sorti al culto del vino.

Dieci generazioni, da allora, hanno condotto le attività di famiglia, tra alterne vicende, come sempre accade nelle storie delle imprese familiari di più antica origine.

Le tenute di famiglia sono localizzate in Irpinia, culla di tre DOCG: Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi, distribuite nelle varie aree del territorio con l’obbiettivo di preservarne l’identità ed assicurare la salvaguardia prima, la continuità e lo sviluppo poi, della viticultura autoctona

Mastrobernardino Stilema Taurasi riserva DOCG 2016

€ 139,08

Mastrobernardino Stilema Taurasi riserva DOCG 2016

Mastrobernardino Stilema Taurasi riserva DOCG 2016  96 punti by Robert Parker   STILÈMA TAURASI RISERVA DOCG 2016 Un vino austero e complesso, di eccellente bevibilità e un grande potenziale di invecchiamento. Una interpretazione moderna dello stile dei grandi Taurasi degli anni ‘50 e ‘60. Stilèma Taurasi è il frutto di un’opera di composizione e congiunzione di storie micro-territoriali differenti eppure sinergiche, che creano una forza espressiva unica e complessa. Pietradefusi, Montemarano, Paternopoli e Mirabella Eclano sono i diversi siti di famiglia da cui provengono le uve, differenti per altitudine, microclima e suoli.   DENOMINAZIONE Taurasi DOCG   VITIGNO Aglianico 100% VIGNETO Pietradefusi (350 m.s.l.m.) terreni argillosi;  Montemarano (600 m.s.l.m.) terreni argillosocalcarei;  Paternopoli (540 m.s.l.m.) terreni di medio impasto con buon equilibrio tra argilla, limo e sabbia;  Mirabella Eclano (400 m.s.l.m.) terreni di medio impasto con presenza di arenarie sabbiose e argilla.  Densità di impianto media di 5.000 ceppi/ha.  Resa di circa 60 q/ha e 1,2 kg/ceppo ETÀ 20 anni in media PERIODO E SISTEMA DI RACCOLTA Fine ottobre, prima decade di novembre. Raccolta manuale. VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO Breve macerazione (7/8 giorni) a temperatura controllata (18°-20°) al fine di moderare l’estrazione delle componenti fenoliche. Affinamento per circa 24 mesi in legno di rovere di Slavonia di circa 50 ettolitri e barriques di rovere francese (non di primo passaggio) e per almeno 30 mesi in bottiglia.   IL COLORE Rosso rubino tenue dai riflessi delicati, di luminosa trasparenza. IL PROFUMO Offre profumi complessi, nuance fruttate e floreali in armonia con sfumature speziate. Bouquet con note olfattive di ciliegia, prugna, mora, caramello, tabacco, vaniglia, cuoio e chiodi di garofano. IL SAPORE Al palato è fresco, sapido, agile, con una trama tannica setosa, ben equilibrata con tutte le altre componenti. Austero e complesso, dalla grande bevibilità. ABBINAMENTI Antipasti: Brodi dal sapore sapido, zuppe di miso, filetti di tonno scottati in padella. Primi piatti: Primi piatti con funghi, topinambur, porcini e tartufo. Secondi piatti: Anatra arrosto, taglieri di salumi, cacciagione, agnello alle erbe aromatiche. ATTITUDINE ALL'INVECCHIAMENTO 50 anni e oltre TEMPERATURA DI SERVIZIO 18 °C  

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Pompeiano IGT Rosso 2011

€ 139,08

Pompeiano IGT Rosso 2011

Nel 2001 si è avuto il primo raccolto significativo con la prima vinificazione e l’affinamento del Villa dei Misteri, prodotto in appena 1.721 bottiglie che vennero collocate all’asta e distribuite ad appassionati di ogni parte del mondo. I proventi furono utilizzati per sostenere il restauro della cella vinaria presente nel sito del Foro Boario. Infatti, accanto al vigneto del Foro Boario, il più esteso, nei pressi delle rovine dell’anfiteatro e della palestra grande, si trova l’antica cella vinaria: piccolo edificio con 10 “dolia” interrati, grandi contenitori in terracotta dove avveniva il processo di vinificazione.Per le prime dieci annate del Villa dei Misteri l’uvaggio è costituito da Piedirosso al 90% e Sciascinoso al 10%.A partire dalla vendemmia 2011, attualmente ancora in affinamento, in seguito all’avvio della produzione degli ultimi impianti realizzati, Villa dei Misteri è ottenuto come blend di tre diverse varietà, che a regime presenta le seguenti percentuali di uvaggio: Aglianico 40% circa, Piedirosso 40% e Sciascinoso 20%. “E’ il nostro piccolo omaggio ad un sito che appartiene al mondo. Qui nacque la coltura della vite e qui, a distanza di duemila anni, siamo a riproporre il vino di Pompei”. Antonio Mastroberardino “Da dove potremmo cominciare se non dalla vite, rispetto alla quale l’Italia ha una supremazia così incontestata, da dar l’impressione di aver superato, con questa sola risorsa, le ricchezze di ogni altro paese, persino di quelli che producono profumo? Del resto, non c’è al mondo delizia maggiore del profumo della vite in fiore.” Plinio, Naturalis Historia, XIV, 8  

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LACRYMA CHRISTI ROSSO 2018

€ 13,78

LACRYMA CHRISTI ROSSO 2018

Nel 2001 si è avuto il primo raccolto significativo con la prima vinificazione e l’affinamento del Villa dei Misteri, prodotto in appena 1.721 bottiglie che vennero collocate all’asta e distribuite ad appassionati di ogni parte del mondo. I proventi furono utilizzati per sostenere il restauro della cella vinaria presente nel sito del Foro Boario. Infatti, accanto al vigneto del Foro Boario, il più esteso, nei pressi delle rovine dell’anfiteatro e della palestra grande, si trova l’antica cella vinaria: piccolo edificio con 10 “dolia” interrati, grandi contenitori in terracotta dove avveniva il processo di vinificazione.Per le prime dieci annate del Villa dei Misteri l’uvaggio è costituito da Piedirosso al 90% e Sciascinoso al 10%.A partire dalla vendemmia 2011, attualmente ancora in affinamento, in seguito all’avvio della produzione degli ultimi impianti realizzati, Villa dei Misteri è ottenuto come blend di tre diverse varietà, che a regime presenta le seguenti percentuali di uvaggio: Aglianico 40% circa, Piedirosso 40% e Sciascinoso 20%. Potenziale invecchiamento 20 anni “E’ il nostro piccolo omaggio ad un sito che appartiene al mondo. Qui nacque la coltura della vite e qui, a distanza di duemila anni, siamo a riproporre il vino di Pompei”. Antonio Mastroberardino “Da dove potremmo cominciare se non dalla vite, rispetto alla quale l’Italia ha una supremazia così incontestata, da dar l’impressione di aver superato, con questa sola risorsa, le ricchezze di ogni altro paese, persino di quelli che producono profumo? Del resto, non c’è al mondo delizia maggiore del profumo della vite in fiore.” Plinio, Naturalis Historia, XIV, 8  

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LACRYMA CHRISTI BIANCO 2018

€ 13,38

LACRYMA CHRISTI BIANCO 2018

Nel 2001 si è avuto il primo raccolto significativo con la prima vinificazione e l’affinamento del Villa dei Misteri, prodotto in appena 1.721 bottiglie che vennero collocate all’asta e distribuite ad appassionati di ogni parte del mondo. I proventi furono utilizzati per sostenere il restauro della cella vinaria presente nel sito del Foro Boario. Infatti, accanto al vigneto del Foro Boario, il più esteso, nei pressi delle rovine dell’anfiteatro e della palestra grande, si trova l’antica cella vinaria: piccolo edificio con 10 “dolia” interrati, grandi contenitori in terracotta dove avveniva il processo di vinificazione.Per le prime dieci annate del Villa dei Misteri l’uvaggio è costituito da Piedirosso al 90% e Sciascinoso al 10%.A partire dalla vendemmia 2011, attualmente ancora in affinamento, in seguito all’avvio della produzione degli ultimi impianti realizzati, Villa dei Misteri è ottenuto come blend di tre diverse varietà, che a regime presenta le seguenti percentuali di uvaggio: Aglianico 40% circa, Piedirosso 40% e Sciascinoso 20%. “E’ il nostro piccolo omaggio ad un sito che appartiene al mondo. Qui nacque la coltura della vite e qui, a distanza di duemila anni, siamo a riproporre il vino di Pompei”. Antonio Mastroberardino “Da dove potremmo cominciare se non dalla vite, rispetto alla quale l’Italia ha una supremazia così incontestata, da dar l’impressione di aver superato, con questa sola risorsa, le ricchezze di ogni altro paese, persino di quelli che producono profumo? Del resto, non c’è al mondo delizia maggiore del profumo della vite in fiore.” Plinio, Naturalis Historia, XIV, 8  

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