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Accreditate ricerche storiche riportano alla luce tracce di nobili famiglie che già abitavano Villa nel XV secolo. Queste famiglie si sono susseguite e tramandate nei secoli fino al 1960 quando Alessandro Bianchi, fondatore e patron della maison franciacortina, si innamora dell’antico borgo Villa.
In quegli anni i terreni non avevano mercato e i proprietari terrieri vendevano la terra in quanto l’agricoltura non consentiva la sopravvivenza. Criticato dai più per aver investito nella terra, sinonimo di perdite continue, quando in piena ripresa economica sembrava più logico investire in finanza, in titoli di Stato o nell’industria, Alessandro Bianchi, confortato dalla certezza del padre che la terra non avrebbe mai tradito, portò comunque avanti con convinzione e passione la sua scelta, che il tempo trasformò in una visione lungimirante.
A quel tempo la fisionomia dell’azienda era del tutto diversa da come si presenta oggi. La produzione vinicola era infatti legata alla sola cantina del Cinquecento e accanto ad essa primeggiavano le coltivazioni di granoturco, frumento e la produzione del latte.
Vigeva ancora la mezzadria e dopo ripetute grandinate gli abitanti del borgo erano ormai ridotti alla miseria.
Sembra di parlare di secoli fa, ma in realtà questo era ciò che appariva a chi si avventurava nella frazione Villa “solo” cinquant’anni fa: tetti sfondati e abitazioni dei contadini senza il minimo necessario per una vita dignitosa. L’unica parte integra del Borgo era l’abitazione padronale, residenza estiva dei Signori di città.
L’amore per la terra e la passione per la natura fecero intravedere ad Alessandro Bianchi le enormi potenzialità di questo sito dal punto di vista vitivinicolo. Decise così di riportare il Borgo agli antichi splendori e valorizzare le potenzialità dei terreni di proprietà.
Da quel momento la storia di Villa cominciò a rianimarsi e con essa la vita dell’antico Borgo e i suoi abitanti.
Già dagli anni Sessanta Alessandro Bianchi inizia lo studio dei terreni che compongono la proprietà di Villa. Pioniere in Franciacorta, con l’aiuto di validi consulenti, commissiona lo studio geopedologico di ogni singola particella catastale. L’approccio scientifico volto alla qualità e alla ricerca ha la meglio sulla mentalità contadina delle massime rese. Tutto questo fa sì che già dai primi anni di attività si cominciasse a parlare di zonazione, di prove di cloni differenti, prove di vinificazione e più ancora dell’ulteriore diversificazione dei portainnesti in base alle diverse tipologie di terreni.
Uno studio lento che ha richiesto anni prima di poter arrivare alla produzione delle prime etichette di bianco e rosso nel 1974 e di bollicine nel 1978. E fu proprio negli anni Settanta che l’azienda cominciò a subire le prime trasformazioni. Da azienda mista si trasformò gradualmente in azienda vitivinicola ed in breve tempo la qualità e l’eccellenza diventarono l’obiettivo dell’azienda.
Nel 1991 iniziano i lavori di recupero e restauro delle abitazioni di alcuni salariati. Nacquero così i primi sei appartamenti dell’ agriturismo “Villa Gradoni”. Sorto ai piedi della collina omonima e da cui trae il nome, Villa Gradoni rappresenta un altro esempio concreto di lungimiranza nella storia aziendale. E’ infatti tra i primissimi agriturismi italiani presenti agli albori degli anni Novanta. Precursore di una tendenza che si diffonderà solo molti anni dopo, oggi l’agriturismo comprende 21 appartamenti tutti diversi tra loro, arredati con gusto e raffinatezza. Un recupero lento del prestigioso passato, un esempio tangibile di amore e passione per questo piccolo borgo antico, un sogno che col tempo è diventato il sogno di un’intera famiglia. Esempio concreto di “Slow Tourism”, Villa Gradoni fa parte del borgo medievale Villa. Ristrutturato rispettando la tradizione architettonica e le strutture preesistenti è però in grado di offrire tutti i confort di un complesso moderno. Un’oasi di pace dove rilassarsi e degustare pregiati vini abbinati a piatti della tradizione nel ristorante “Il Borgo in Franciacorta”.
Sono 300.000 le bottiglie annue prodotte oggi nelle cantine Villa, un traguardo assolutamente importante se si considera la garanzia qualitativa che persegue l’azienda. L’utilizzo di sole uve di proprietà provenienti dai 37 ha vitati e la scelta di millesimare ogni Franciacorta, sono la testimonianza reale dell’attenzione e della cura meticolosa messe in campo a beneficio della qualità.
Far rinascere un borgo dimenticato e riportarlo alla vita, intuire le potenzialità dei terreni mettendoli nelle condizioni di esprimersi per dare origine a vini di grande spessore, preservare la natura dall’abusivismo edilizio. Ecco cosa possono la passione e l’amore per la terra quando fanno parte di te, quando sono il patrimonio genetico che hai ricevuto dai genitori.